La nostra Bcc sostiene la XXVII edizione di Miniartextil Como che viene ospitata al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale
Dal mondo tessile all’arte il passo è breve. La nostra Bcc è sponsor della XXVII edizione di Miniartextil Como che viene ospitata al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio (in via Alessandro Volta) dal 13 maggio al 10 giugno.
Il Museo, sorto su quello che fu lo stabilimento di filatura del cotonificio Ottolini, poi Bustese, racconta oggi uno dei più importanti segmenti dell’industria lombarda, quello della filiera tessile. Miniartextil, nata nel 1991 a Como e oggi nota in tutto il mondo, da sempre seleziona la migliore produzione nel campo della fiber art contemporanea. Nasce così un nuovo e straordinario progetto culturale che omaggia una delle più antiche tradizioni produttive della nostra terra, attraverso opere di arte contemporanea che dialogano, grazie all’allestimento progettato da Mimmo Totaro, con le sale dell’ex cotonificio. La mostra è approdata a Busto Arsizio dopo una lunga tournée internazionale che ha fato tappa a Como, Parigi Montrouge e Gif-Sur-Yvette.
Venerdì 25 maggio, gli organizzatori dell’associazione Arte&Arte, guidati dall’assessore alla Cultura di Busto Arsizio Manuela Maffioli, hanno invitato la nostra Bcc e gli sponsor ad una visita guidata della mostra. Il responsabile della filiale di Busto Arsizio della nostra banca, Adalberto Tomasello, è intervenuto per ribadire il ruolo del Credito Cooperativo al fianco del territorio. Nelle Sale Gemelle del Museo del Tessile e della Tradizione Industriale, i visitatori hanno incontrato installazioni come l’onirico labirinto di Kyonori Shimada - che si può attraversare lasciandosi cullare dal suo colore, il bianco totale, la visionaria scultura tessile di Alexandra Kehayoglou, la delicata opera di Rolands Krutovs che fa profondamente riflettere sul tema della migrazione così come il lavoro Embrace Again, di Brankika Zilovic; e ancora le due lune di Wlodimierz Cygan, fiber artist polacco. Spazio poi all’arte contemporanea africana con, sopra tutti, il grande El Anatsui, Leone d’Oro a La Biennale di Venezia del 2015 e il suo Seeds, arazzo rilucente e scintillante e, a seguire, Joel Andrianomearisoa e Vitshois Bondo. Gin Angri, fotografo comasco di fama internazionale, firma un suo importante scatto, Siamo tutti borderline. Questo lavoro si inserisce in un più ampio progetto di arte terapia fra l’Accademia di Belle Arti di Brera e l’Associazione Oltre Il Giardino di Como e che vede il proprio risultato in mostra nell’arazzo Ferite.
Il cuore del progetto espositivo rimane però rappresentato dai 54 minitessili, piccoli e preziosi lavori di venti centimetri per lato, realizzati da artisti di tutto il mondo e selezionati da una prestigiosa giuria internazionale.
La mostra, che resta allestita fino al 10 giugno, è vistabile da martedì a domenica dalle 15 alle 16, il giovedì dalle 15 alle 21.