
È stato un giorno intenso e carico di significato quello vissuto il 10 luglio 2025 all’Istituto Tecnico Economico Tosi di Busto Arsizio. Una data cerchiata in rosso sul calendario dell’intera comunità scolastica e del territorio: il Diploma Day, la cerimonia ufficiale che ogni anno celebra la conclusione del percorso delle classi quinte, è andato in scena davanti a circa 2.000 persone, tra studenti diplomati, famiglie, docenti, personale scolastico, rappresentanti istituzionali e del mondo del lavoro. Un evento che parla alla comunità tutta, grazie al sostegno degli enti pubblici, delle imprese locali e della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che ha creduto e continua a credere nei giovani.
La Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, presente alla cerimonia con il direttore dell’area territoriale di Busto Arsizio, Michele Perusin, ha rinnovato il proprio impegno verso i più meritevoli finanziando alcune delle borse di studio che sono state consegnate agli studenti con votazione di 100 e 100 e lode all’esame di Stato e agli studenti del primo, secondo, terzo e quarto anno che si sono distinti per risultati eccellenti. Un gesto che testimonia la fiducia nelle nuove generazioni e il sostegno concreto a chi si impegna con passione e costanza.
Sotto il cielo limpido della sera bustocca, 446 studenti hanno indossato toga e tocco, sfilando uno ad uno tra gli applausi sulle note solenni della “Pomp and Circumstance”. Una celebrazione collettiva che ha avuto il suo culmine con il lancio simbolico del tocco verso il cielo, accompagnato da una versione rivisitata della hit di Gabry Ponte: “Tutta la scuola”, intonata a piena voce da ragazzi e ragazze ormai pronti a spiccare il volo.
La cerimonia si è tenuta nel cortile dell’istituto in viale Stelvio 173, allestito con cura per accogliere una festa che è molto più di un semplice evento: è rito di passaggio, tributo al merito, spazio per l’orgoglio e per la speranza. L’edizione 2025 è stata ispirata da una delle massime più celebri del Mahatma Gandhi: «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», e quel cambiamento, per l’intera serata, ha avuto il volto sorridente e commosso dei giovani protagonisti.
«Io il cambiamento lo vedo qui in platea. Voi siete davvero il cambiamento, adesso, in questo momento, seduti su queste sedie. Vi auguro di dimostrare quello che siete. I consigli ascoltateli, ma sbagliate da soli. Vi lasciamo un mondo tremendo, abbiamo fallito, ma voi avete davanti un sacco di anni. E siete il presente. Ognuno di voi farà grandissime cose: osate, vivete ogni giorno come se fosse l’ultimo. Ma la vita non è una gara, non abbiate paura di chiedere aiuto», la dirigente scolastica Amanda Ferrario. Anche lei in toga, ha preso la parola rivolgendosi ai diplomati seduti in prima fila, dando così avvio alla cerimonia.
«Il mondo sarà il vostro palcoscenico, e la scuola vi dà gli strumenti per camminare con le vostre gambe e con la vostra testa. Sognate fino in fondo, il futuro appartiene a voi. Il cambiamento dev’essere anche interiore e sempre un miglioramento. Il mondo è in mano a voi. Speriamo che riusciate nell’intento di far finire le guerre che ci sono, di migliorare il mondo, di migliorare voi stessi». l’onorevole Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito è stata la prima a parlare ai nuovi diplomati tra gli ospiti istituzionali
«Andando avanti il rischio è di essere individualisti, ma il grande valore è la comunità. Girate il mondo, andate ovunque, formatevi, ma ricordatevi le vostre radici. Mettete i piedi ben attaccati alla terra. Ricordatevi da dove venite»,così Emanuele Monti, consigliere regionale lombardo, ha rivolto un appello al senso di comunità.
«Voi vi ritrovate alla fine di un percorso, ma in realtà è un affacciarsi a quello che sarà la vita. Una vita nuova, e voi avete delle ottime basi per andare avanti». Molto sentito anche l’intervento di Chiara Colombo, assessore all’Istruzione del Comune di Busto Arsizio e docente dell’Ite Tosi.
«Raccontate a voi stessi la storia di chi volete essere davvero, ma fatelo con verità. Non consentite ad altri di scrivere la vostra storia. Ricordate ogni giorno i valori che volete rappresentare e portare nel mondo. Siamo interconnessi dalla biologia, siamo programmati per sognare, e scrivere una narrazione in cui la versione che diamo di noi stessi è potente tanto quanto la vita che viviamo. E possiamo sempre riscrivere quella storia», la motivatrice Enrica Sabatini, imprenditrice digitale ed esperta di comunicazione, con parole cariche di significato e ispirazione ha portato la sua esperienza di vita.
La cerimonia non ha trascurato le voci degli studenti. Tre giovani diplomati sono saliti sul palco per raccontare, ringraziare e lasciare un messaggio ai compagni.
Carlotta ha ricordato l’ingresso a scuola in piena pandemia:
«Non è stato facile. Il nostro primo passo al Tosi l’abbiamo vissuto con le mascherine e un metro di distanza. Ma ce l’abbiamo fatta. E adesso scegliamo di essere il cambiamento di cui abbiamo bisogno. Grazie ai docenti: siete stati esempio di quel cambiamento che vorremmo vedere nel mondo».
Fabiola, in inglese, ha affermato:
«Abbiamo il potere di plasmare il mondo ora. Il cambiamento è anche nelle piccole cose che facciamo ogni giorno».
Lorenzo, con emozione, ha raccontato:
«È stato mio papà a decidere che avrei frequentato il Tosi. Stava scegliendo il posto dove sarei diventato chi sono. Il Tosi è una scuola che ti spinge oltre i tuoi limiti ma ti abbraccia e sa riconoscerti anche quando tu stesso fai fatica a farlo. Essere il cambiamento vuol dire iniziare da sé».
Infine, tra i diplomati è risuonata la storia di Melissa Soldi, mamma lavoratrice di due figli e in attesa del terzo, che ha concluso il corso serale con il massimo dei voti: 100 su 100. Una testimonianza che ha commosso tutti i presenti, simbolo di determinazione e resilienza.
Se ogni edizione ha un sapore diverso, quello di quest’anno ha lasciato un messaggio chiaro: il cambiamento nella vita di questi diplomati è già cominciato, ed è seduto lì, sotto il tocco, tra i sorrisi e le lacrime di una sera d’estate.