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21/07/2025
Bcc locali protagoniste alla Scala all’Assemblea annuale di Federcasse

La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate al fianco di Federcasse nella difesa del territorio

L’Assemblea annuale di Federcasse, l’associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen, quest’anno dedicata al tema “Intelligenze plurali per il bene comune”. Un tema che si è imposto come chiave di lettura non solo per la relazione centrale del presidente Augusto dell’Erba, ma anche per gli interventi delle istituzioni, delle parti sociali e del mondo accademico, tutti concordi nel sottolineare la funzione economica, sociale e culturale del Credito Cooperativo.

Ad aprire i lavori, nella splendida cornice del Teatro La Scala di Milano il videomessaggio della Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che ha riconosciuto il ruolo centrale delle BCC nel promuovere un’Europa più vicina, concreta e solidale: «Questa federazione rappresenta una testimonianza concreta di come, lavorando insieme, l'Europa possa essere uno spazio in cui le persone si uniscono per affrontare le sfide comuni e migliorare la nostra casa condivisa. L’Europa non è solo una realtà geografica, è la promessa di una comunità che supera l’isolamento». Ha poi aggiunto: «Potete essere orgogliosi del fatto che la vostra federazione contribuisca a migliorare concretamente la vita delle persone, sostenendo imprese e comunità e dando ai cittadini gli strumenti per essere protagonisti del proprio futuro. È l’Europa che vogliamo costruire, vicina, concreta, solidale».

Nel suo intervento, il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, ha illustrato la Relazione del Consiglio Nazionale, tracciando un bilancio dell’attività delle 218 BCC italiane affiliate ai Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea e Cassa Centrale, e al sistema Raiffeisen Südtirol IPS. I numeri parlano di una raccolta superiore ai 200 miliardi di euro (+2,4% su base annua), impieghi lordi pari a 141 miliardi (+1,9%), un patrimonio di 26,1 miliardi (+10,3%) e un CET1 ratio al 26,7%, ben 9 punti percentuali sopra la media dell’industria bancaria. «Mi verrebbe da dire che i dati appena illustrati dimostrino come il credito cooperativo abbia fatto e faccia la propria parte nel trasformare il risparmio in credito a famiglie e imprese», ha affermato dell’Erba in un’intervista al Corriere della Sera. «Nel nostro caso gli utili vengono portati a patrimonio come riserva indivisibile. La legge dice almeno il 70%, ma nei fatti andiamo verso il 90%».

Il presidente ha ribadito l’importanza della prossimità e della presenza capillare nei territori, sottolineando come le BCC siano oggi l’unica presenza bancaria in 781 Comuni italiani, spesso in aree a rischio di spopolamento. «Un elemento costitutivo dell’efficacia mutualistica delle BCC è il mantenimento dei centri decisionali sul territorio», ha detto. «Il presidio partecipato e consapevole del territorio è la leva che consente di ampliare l’efficacia del fare banca». Ha poi richiamato Antonio Genovesi e il principio dell’“homo homini natura amicus” per ribadire che la cooperazione è lo strumento per ricomporre fratture sociali e costruire il bene comune: «Il ben-vivere è il bene comune da costruire. E il bene comune si nutre di cooperazione. Per questo, non può che essere plurale».

Al centro della riflessione anche il tema della semplificazione normativa. «Non vi è diagnosi sull’Unione Europea che non indichi nella produzione normativa elefantiaca una delle cause del ristagno della competitività», ha affermato. Federcasse ha promosso con le associazioni bancarie europee la pubblicazione del rapporto Less is more, trasmesso alle istituzioni europee, per denunciare l’eccesso normativo (oltre 15.000 pagine) e proporre soluzioni concrete. «La nostra richiesta di semplificazione non è sinonimo di deregolamentazione», ha precisato. «Si tratta di attuare davvero i principi di proporzionalità e adeguatezza».

Dall’Erba ha inoltre invitato a valorizzare la “biodiversità” bancaria: «Anche nei tre studi commissionati dal Parlamento europeo in vista del rapporto 2026, elemento condiviso è la necessità di preservare e rafforzare la biodiversità dell’industria bancaria europea. Il modello mutualistico, come declinato dalle BCC, contribuisce alla diversità dei fini delle imprese bancarie e quindi alla stabilità del sistema».

Accanto alla relazione del presidente, sono intervenuti esponenti istituzionali, sindacali e accademici. Alessandro Azzi, presidente della Federazione Lombarda delle BCC, ha esaltato la lunga storia della cooperazione di credito: «Una vicenda umana con radici profonde ed una storia affascinante. Il credito cooperativo è un’opera di grande valore sociale, economico e culturale». Azzi ha difeso l’identità delle BCC anche sul piano strategico: «La nostra strada non è quella del gigantismo. Crescere per linee interne consente di intensificare il presidio territoriale anche dove la concorrenza si ritira. In queste aree, il Credito Cooperativo non solo non vuole abbandonare, ma può rafforzare il proprio impegno».

Dal palco della Scala, Elena Buscemi, presidente del Consiglio Comunale di Milano, ha sottolineato come «la presenza del Credito Cooperativo a livello locale sia fondamentale. La cooperazione, i principi di reciprocità e il forte legame con le comunità territoriali sono un tratto identitario del sistema, che insieme allo sviluppo e formazione delle PMI costituiscono una fondamentale ossatura del nostro Paese».

Guido Guidesi, Assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia, ha rimarcato: «Non abbiamo ancora costruito un’Europa vicina, concreta e solidale. Se vogliamo farlo, dobbiamo partire dai territori, ascoltarli, servirli e supportarli». E ha criticato il bilancio europeo: «Siamo molto arrabbiati come Regione Lombardia perché non tiene conto del valore dell’investimento nei territori».

L’appello è stato subito recepito dai rappresentanti presenti in sala della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.  

Roberto Solbiati, direttore generale della BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, ha dichiarato al termine dell’Assemblea annuale di Federcasse: «Quella di oggi non è stata solo un’assemblea, ma un importante momento di consapevolezza collettiva. Le parole del presidente dell’Erba hanno saputo mettere in luce con grande chiarezza l’identità profonda del nostro sistema, che continua a coniugare solidità patrimoniale, attenzione ai territori e visione di lungo periodo. Il tema delle “intelligenze plurali” ci parla direttamente, perché ogni giorno, nelle nostre filiali, costruiamo relazioni, ascoltiamo bisogni e accompagniamo progetti che nascono dalla diversità di storie, competenze e prospettive. Come BCC di Busto Garolfo e Buguggiate siamo orgogliosi di far parte di un sistema che, pur in un contesto competitivo e regolatorio molto sfidante, non smette di mettere al centro la persona e il bene comune. Continueremo a investire nella relazione diretta con i soci e i clienti e nella formazione, perché crediamo che una banca di comunità debba saper guardare avanti senza perdere il legame con le proprie radici».

Perfetta concordanza di vedute con il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi, presente in sala all’Assemblea annuale di Federcasse, che ha dichiarato: «Essere oggi al Teatro alla Scala, in questo momento di riflessione collettiva, è stato molto più di un’occasione celebrativa: è stato un richiamo forte alla responsabilità che abbiamo come banche di comunità. Il tema delle “intelligenze plurali” ci interpella direttamente: nella nostra banca convivono competenze diverse, generazioni differenti, esperienze che si mettono al servizio del territorio ogni giorno. I numeri illustrati oggi dal presidente dell’Erba ci restituiscono la fotografia di un sistema solido, coerente con i suoi valori fondativi, capace di reggere anche nelle fasi più complesse. Ma non sono solo i numeri a parlare: sono le storie, le imprese, le famiglie che aiutiamo a crescere. Nel nostro caso, a Busto Garolfo e Buguggiate, il presidio del territorio non è uno slogan, ma una scelta operativa quotidiana. Lo vediamo nei progetti sociali, nella cultura, nello sport, nella scuola: siamo parte integrante della comunità e continueremo ad esserlo, con ancora maggiore determinazione. L’Assemblea di oggi rafforza la nostra convinzione che la cooperazione di credito, se guidata da visione, competenza e senso del bene comune, può e deve essere protagonista nel costruire un’economia più giusta, più inclusiva, più umana».

Anche i sindacati hanno espresso apprezzamento per il modello cooperativo. Luca Bertinotti (FABI) ha dichiarato: «Il credito cooperativo rappresenta un fenomeno anticiclico e un baluardo per l’economia reale, specie nelle aree più deboli. La FABI ha sempre accompagnato il percorso di radicamento delle BCC». Riccardo Colombani (First Cisl) ha aggiunto: «Parlare di bene comune vuol dire, innanzitutto, perseguire una gestione coerente del credito cooperativo, partendo dalla governance e dalle forme di partecipazione. La presenza sul territorio è fondamentale per un modello di capitalismo più attento alla persona». Giuseppe Del Vecchio (UILCA) ha infine sottolineato: «Il credito cooperativo è un presidio essenziale per lo sviluppo del Paese. Bene il rilancio della missione mutualistica e l’enfasi posta sulle intelligenze plurali come risorsa strategica».

Particolarmente significativa la presentazione del Bilancio di Coerenza 2025, curato da Ecra. «Non solo numeri e indicatori», ha spiegato dell’Erba, «ma una rendicontazione che misura la coerenza tra l’agire delle BCC e la loro missione mutualistica».

La giornata si è conclusa con una riflessione collettiva sul senso della cooperazione, dell’identità e della responsabilità condivisa, in un contesto europeo e globale sempre più complesso. «È oggi il tempo di res novae», ha affermato in chiusura dell’Erba. «Da pensare, costruire, organizzare. E le BCC possono giocare una parte. Insieme alle altre imprese cooperative e ai soggetti dell’economia sociale».

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