La serata ospitata nella sala don Besana della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha saputo raccontare la maestria dei artigiani che hanno fatto grande il nostro territorio e l’Italia intera
Angelo Pinciroli ha saputo trasformare una serata in un viaggio dentro l’arte e la maestria della costruzione delle trombe, rivelando al pubblico un mestiere raro e affascinante, fatto di manualità, sensibilità e memoria. Protagonista dell’incontro è stato lo stesso Pinciroli, artigiano che da anni porta avanti con passione il lavoro di realizzare strumenti unici, frutto di dedizione e conoscenze tramandate da maestri che oggi non ci sono più. L’appuntamento, che ha richiamato musicisti, appassionati e curiosi, ha messo al centro il valore della tradizione e la necessità di custodire competenze che rischiano di scomparire.
Aspettando Trombusto, questo il titolo della conferenza, ha fatto scoprire un mestiere antico ed artigianale. “Abbiamo visto qualcosa di straordinario questa sera”, il commento del presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che ha ospitato la conferenza
Angelo Pinciroli ha spiegato con semplicità e competenza i segreti della costruzione di una tromba, entrando nel dettaglio di materiali, tecniche e tempi di realizzazione. “Una delle domande più frequenti è: come nasce una tromba? Bene o male il principio è uguale per tutta la gamma degli ottoni: si parte dall’ottone, scelta importante sia per la qualità sonora sia per la lavorabilità. Si costruisce la campana, poi il corpo-macchina e la canna d’imboccatura. Martellare, cuocere, rifinire: ogni fase è delicata. L’artigiano ha il vantaggio di poter offrire strumenti particolari che non si trovano nella produzione in serie. La macchina non ha l’esperienza, e ogni pezzo porta con sé il cuore di chi lo crea. Si lavora un foglio di lastra… a dirlo è semplice, ma dietro ci sono anni e anni di esperienza. Non è facile. Se dovessi trovare quattro punti fondamentali, non saprei da dove cominciare. Sicuramente il primo è la manualità e la sensibilità nelle mani. Mi dicono sempre: che mani che hai! Con i guanti non hai sensibilità: tu lavori l’ottone a mani nude, perché devi sentirlo. Un po’ come le melanzane che, per farle più saporite, devi massaggiare: anche l’ottone, per suonare meglio, va ‘massaggiato’, o meglio martellato. Prima che diventi quello che tutti vedono, la tromba è un unico gibollo nero. Per una tromba professionale, se la costruissi tutta dall’inizio pezzo per pezzo, ti va via più di un mese”. Ha spiegato come il lavoro proceda per fasi, partendo dalla campana, che considera “la parte finale e più importante”. Ha sottolineato che ogni strumento è diverso: “Ci sono trombe a pistoni, a cilindri, in si bemolle, in re, in fa, flicorni, trombini. Cambia tutto a seconda del suono che si vuole ottenere e delle parti che vengono richieste”.
Angelo Pinciroli è stato presentato con un filmato realizzato su di lui per una tesi di laurea, che ha offerto un ritratto vivido del suo percorso e del suo modo di intendere il lavoro. “Mi sono avvicinato al mondo della musica partendo addirittura dalla chitarra elettrica, che salto ad oggi… Studiando lo strumento ho scoperto che mi interessava di più l’aspetto fisico, come funzionava. Prendevo sempre le sgridate dai maestri perché, invece di studiare, passavo il tempo a smontare e rimontare. Poi, tramite una conoscenza, mi sono avvicinato al mondo degli ottoni e ne sono rimasto affascinato. Da lì è cominciato tutto: il mio primo lavoro è stato qui a Milano, in una ditta famosa, Romeo Orsio, che oggi non c’è più. Da lì è partito l’amore per questo mestiere”, ha raccontato, ricordando l’inizio di una passione diventata professione.
Pinciroli ha più volte rimarcato l’importanza delle sue radici professionali: “Ho avuto la gran fortuna di apprendere il mestiere da quelli che chiamo i vecchi artigiani, che ora non ci sono più. Ho imparato tantissimo da persone che venivano anche da Yamaha, che mi hanno insegnato come battere le campane. Mio figlio si chiama Hector, in onore di uno di loro. Il tempo, per me, è prezioso: ogni colpo dato alla lastra è un investimento, ma anche un piacere. Uno strumento artigianale è unico: puoi farne dieci uguali, ma ce n’è sempre uno che suona meglio degli altri. Io sono un essere umano, non una macchina: al mattino sono fresco, la sera stanco, e questo influisce, seppur in dettagli minimi, sul risultato. Il rapporto col cliente è fondamentale: possono nascere idee, miglioramenti, aggiustamenti. Uno strumento può avere una seconda vita, come succede con le mie vecchie chitarre, a cui sono affezionato.
Ho cominciato ad avvicinarmi alla musica da giovane, studiando chitarra e suonando con amici. Finiti gli studi, mi sono avvicinato al mondo del lavoro e ho avuto l’opportunità di imparare dal titolare dell’Università di Giglio Perin, da Ettore Tenconi. Sono molto riconoscente, perché non so quanti oggi abbiano la possibilità di apprendere un mestiere da queste persone. Poi ho conosciuto Roberto, che è stato mio socio, e abbiamo deciso di aprire nel gennaio 2006 la G&P Green Instruments. Ho imparato molto da lui”.
Ha raccontato anche della sua recente partecipazione a un importante evento internazionale: “La settimana scorsa sono stato in Croazia, a un’esposizione simile, l’ITG, una conferenza sulla tromba con concerti e masterclass. Era la prima edizione in Europa. Confrontandomi con altri espositori e produttori, dalla Germania e dall’Inghilterra, mi hanno espresso l’intenzione di venire qui, vedendo il successo di TromBusto”.
Sul palco è intervenuto anche Angelo Zanzottera, presidente della Pro Loco di Busto Garolfo, che con Pinciroli organizza TromBusto, sottolineando il ruolo delle realtà locali nel sostenere iniziative di questo tipo: “Ringraziamo sempre la banca, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che ci dà sicurezza. Ritengo che sia un diritto della banca investire sul territorio per farlo crescere, più che un dovere, perché con queste cose si cementa la comunità. Si portano cultura, conoscenza: è tutto ciò che fa bene”.
A chiusura della serata le parole di Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate hanno riassunto il sentiment del pubblico: “Abbiamo visto qualcosa di straordinario, per cui è inutile discutere. Mi vengono in mente oggi gli influencer, il nuovo mondo, quando abbiamo questa gente che non sarà mai superata nemmeno dalla dirigenza finanziaria: è un pregio per la nostra collettività. Grazie per il lavoro, perché in qualche modo si tiene vivo quell’unicum, seppur piccolo, che esiste ancora nel nostro territorio. Per quanto riguarda TromBusto, dico solo: provare per credere. L’anno scorso c’ero e posso dire di aver visto la validità delle persone. Per chi non è competente, magari Fabrizio Bosso non dice tanto, ma invito stasera, quando tornate a casa, a guardare su Wikipedia chi è Fabrizio Bosso. Invito tutti a venire domenica: la banda dell’esercito suona davanti al Presidente della Repubblica o al Ministro dell’Economia. Il concerto centrale dura un’ora e mezza circa. Ringrazio chi ha avuto il coraggio di organizzare questo evento. Grazie davvero ad Angelo Pinciroli, alla Pro Loco, ad Angelo Zazottera, perché è lui che ha permesso di portare certe persone nel nostro paese, facendole conoscere anche fuori. Domenica 21 per TromBusto pare che il tempo sarà bello; in caso contrario, ci sposteremo all’interno: l’auspicio è dei migliori”.
Ha chiuso la serata il sindaco di Busto Garolfo, sottolineando la forza e l’autonomia che TromBusto ha saputo conquistare: “C’è la presenza forte del gruppo d’amministrazione questa sera, perché noi ci crediamo. Ci siamo resi conto, una volta visto, che l’evento era davvero particolare e bello nella sua semplicità. Dopo la prima edizione ci si è subito accorti che TromBusto era qualcosa di straordinario. Ho questa percezione: sembra che TromBusto abbia preso la sua strada e stia andando. Non siamo noi a controllarlo: dobbiamo solo tenerlo in vita e accompagnarlo lungo il percorso che ha scelto. Noi, come tutti i soggetti presenti stasera, ci impegneremo affinché diventi sempre più importante, seguendo la strada che esso stesso ha deciso di intraprendere. Credo che sia una strada significativa”.
TromBusto con Angelo Pinciroli si conferma così non solo come vetrina per la grande musica e per l’artigianato di eccellenza, ma come momento di incontro fra generazioni, mestieri e passioni. Un appuntamento che racconta il valore del sapere manuale e dell’amore per lo strumento, e che restituisce alla comunità la bellezza di un patrimonio culturale vivo e pulsante.
Appuntamento a tutti per il 21 settembre a Busto Garolfo, presso la sede della Bcc!