Si sono aggiunte delle sedie per dare a più persone possibile la possibilità di assistere a questo straordinario concerto, sostenuto anche dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate

Esiste un linguaggio universale che non ha bisogno di traduzioni: è quello della bellezza. E la bellezza, nella sua forma più alta, è arrivata anche tra i macchinari e i reparti produttivi della Comat di Ossona, dove si è tenuta la seconda edizione di Uno Stradivari per la gente, evento sostenuto dalla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, promosso dalla Fondazione Comunitaria Ticino Olona e organizzato insieme all’Accademia Concertante d’Archi di Milano, all’Associazione Artistica Legnanese, ai Comuni di Ossona e Inveruno e a una rete di circa trenta aziende del territorio.
La sfida, questa volta, è stata portare la musica tra i luoghi del lavoro. “Ancora un’occasione per portare lo Stradivari e il nostro progetto Uno Stradivari per la gente — è stato spiegato dagli organizzatori — con un programma scelto tra i più amati di sempre: Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Solista è il nostro maestro Lorenzo Meraviglia con l’Omobono Stradivari ‘Accademia’ del 1730. Noi con molto piacere veniamo in queste aziende che cambiano, si trasformano. Diventerà una sala da concerto a tutti gli effetti, con 500 posti, un palco, un podio e la bravura dei nostri interpreti”.
E così è stato: l’ampio laboratorio della Comat si è trasformato in un tempio della musica, dell’arte e della poesia. L’orchestra dell’Accademia Concertante d’Archi di Milano, diretta dal maestro Mauro Ivano Benaglia, ha regalato una straordinaria esecuzione delle Quattro Stagioni, mentre il violino Omobono Stradivari del 1730, suonato dal maestro Lorenzo Meraviglia, ha incantato oltre seicento spettatori con la purezza del suo suono.
Accanto alla musica, l’arte. “L’arte chiama arte — ha sottolineato Filippo Bonzi, presidente dell’Associazione Artistica Legnanese —. Così nasce l’idea di esporre opere di talentosi pittori e scultori, in un dialogo creativo che arricchisce lo spazio e l’anima. L’idea è nata dall’incontro tra me e Giorgio Colombo, padron della Comat, amici di vecchia data che ci siamo ritrovati dentro l’Associazione Artistica Legnanese. E quando si è trattato di parlare di musica in fabbrica, ecco che è scaturita subito l’idea”.
Tra i macchinari e gli scaffali, trasformati per l’occasione in pareti espositive, sono state collocate circa cinquanta opere tra dipinti e sculture, creando un percorso visivo che dialogava con la musica.
A completare la serata, la poesia. Le parole di Giorgio Colombo, cofondatore di Comat e poeta, hanno dato voce ai sentimenti e ai colori evocati da Vivaldi. “Ho selezionato alcune poesie che si accompagnano ai temi del concerto — ha spiegato Colombo —, quindi legate alla primavera, all’estate, all’autunno e all’inverno”. Le sue liriche, lette con intensità da Luciano Mastellari, hanno offerto un filo narrativo che ha accompagnato ogni passaggio musicale: “Entrata dalla finestra, con l’azzurro del tuo cielo, il sole delicato del mattino, il profumo dei tuoi fiori… sei tornata, primavera, per ridare forza ai nostri cuori stanchi…”
Per Giorgio Colombo scrivere poesie è una vera passione, e la sua sensibilità è emersa anche in questa occasione che ha unito cultura e comunità. “Avere uno Stradivari in fabbrica è per noi un’esperienza davvero straordinaria” ha commentato con emozione il presidente della Comat, che ha voluto sottolineare anche la valenza sociale dell’iniziativa: “È qualcosa di estremamente interessante, soprattutto per la popolazione della nostra zona, perché noi abbiamo tutti i dipendenti che abitano nei paesi limitrofi e, per scelta, abbiamo sempre cercato di avere l’attività concentrata nella zona dove vivono i nostri collaboratori, per aiutare quest’area geografica a svilupparsi e a essere sempre più ecosostenibile”.
Forse la misura migliore per comprendere il successo dell’evento sta nel piacevole scambio di battute alla fine della serata tra i partner dell’iniziativa: ‘Avevamo sistemato inizialmente 580 sedie per avere garanzia di spazio e posti’. ‘Sì, ma poi ne abbiamo aggiunte 40’. ‘E ancora una diecina ai lati, e c’era ancora gente in piedi…’. Insomma, difficile capire il numero esatto di spettatori — diciamo più di seicento — ma forse non ha nemmeno tanta importanza. “Importante è che l’ampio spazio del laboratorio contenesse agevolmente tutti, che ci fosse armonia tra la musica, le opere d’arte e la poesia, e che tutt’intorno regnasse un ordine e una cura delle cose a volte rari in questi tempi confusi”, hanno sottolineato gli organizzatori, che aggiungono “Crediamo che l’evento abbia soddisfatto tutti proprio perché è stato corale”.
L’entusiasmo condiviso da tutti i presenti ha confermato il valore del progetto Uno Stradivari per la gente, capace di abbattere barriere e avvicinare alla cultura chi, forse, non avrebbe mai partecipato a un concerto di musica classica. Come ha sottolineato uno degli spettatori: “Le arti vengono portate nelle fabbriche a beneficio della comunità. Anche gli operai della Comat hanno goduto di un concerto gratuito, la musica è stata scelta proprio per avvicinare chi non è avezzo alla classica, e il maestro Meraviglia è stato eccezionale con il suo violino Stradivari”.
“Dopo un successo così, è facile pensare che lo Stradivari tornerà presto… ancora una volta, tra la gente”, concludono gli organizzatori.