
All’iniziativa Una donna, un lavoro, un conto, il progetto nazionale promosso dal Corriere della Sera insieme ad Abi, Federcasse, Confcommercio, Assolombarda, alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di Milano, con il patrocinio attivo del Comune di Milano e il supporto della Banca d’Italia, ha aderito anche la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, assieme ad altre banche di credito cooperativo. Obiettivo: sostenere le donne, perché siano libere di lavorare, di gestire le proprie risorse, di scegliere se e quando avere figli. Famiglie più stabili, equilibrate, sostenute. Un Paese capace di generare benessere diffuso. È questa la visione che guida l’iniziativa, fondata su un presupposto chiaro: la piena autonomia economica delle donne non è solo una questione di diritti, ma un vantaggio sociale, culturale ed economico per l’intero Paese.
Il Manifesto dell’Alleanza affronta i nodi strutturali che ancora ostacolano la libertà delle donne: le disparità nell’accesso al lavoro, le difficoltà nel conciliare responsabilità familiari e professionali, la carenza di servizi, la scarsa alfabetizzazione finanziaria. Queste sfide assumono un significato ancora più urgente in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La violenza economica è infatti una delle forme meno visibili ma più pervasive di abuso: limitare l’accesso al denaro, impedire la gestione autonoma delle risorse, negare alle donne la possibilità di costruire indipendenza e futuro. Per questo il Manifesto insiste su un punto essenziale: senza un lavoro stabile e senza la possibilità di gestire autonomamente il proprio denaro, una donna non può dirsi pienamente libera. Favorire la consapevolezza finanziaria significa anche costruire strumenti concreti di protezione, emancipazione e sicurezza.
Federcasse, con la Federazione Lombarda delle BCC, iDEE–Associazione delle donne del Credito Cooperativo e Fondazione Tertio Millennio ETS, e con le Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi BCC Banca Iccrea e Cassa Centrale Banca, si è impegnata a promuovere gli strumenti sviluppati attraverso l’iniziativa di divulgazione e di educazione finanziaria Il mondo bancario per l’autonomia finanziaria ed economica delle donne, inserita nel quadro delle strategie di inclusione economica e sostenibilità sociale del settore bancario. L’obiettivo è rafforzare le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali di tutti i cittadini, favorendo consapevolezza e pari opportunità. Tra gli strumenti per promuovere la diffusione di conoscenza e consapevolezza, anche il Decalogo del conto bancario, che vuole diffondere la conoscenza e sensibilizzare sull’importanza di un conto bancario personale dedicato alle donne.
“L’indipendenza economica – sottolinea il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba – è veicolo di autodeterminazione e quindi di libertà. Il protagonismo sociale ed economico delle donne è interesse delle nostre comunità e del nostro Paese, per il quale, come Credito Cooperativo, siamo impegnati a lavorare in rete con le realtà attive dei territori. In ossequio al proprio statuto, che prevede tra gli obiettivi di una BCC anche l’educazione al risparmio ed alla previdenza e, indirettamente, ad un uso responsabile del denaro, le banche mutualistiche sono da sempre impegnate in attività di educazione finanziaria finalizzate a diffondere e rafforzare la consapevolezza sui temi della gestione del denaro, del risparmio e dell’indipendenza economica”.
“Quello del contrasto alla violenza contro le donne non può che essere un percorso urgente, comune e condiviso” sottolinea la presidente di iDEE, Teresa Fiordelisi. Tra i rischi più grandi davanti a fenomeni di violenza, vi è l’isolamento delle donne che li subiscono, per la difficoltà nel riconoscere e capire per tempo la natura tossica e violenta delle situazioni che si vivono e, di conseguenza, per la difficoltà nel poter chiedere aiuto. Per questo, è fondamentale che l’intera società si faccia rete a sostegno, supporto e difesa della libertà, dei diritti e dell’autodeterminazione delle donne. Per farlo, è necessario scardinare la cultura sessista del possesso e riconoscere alle donne la loro libertà di scelta. Per farlo, è necessario intervenire nella costruzione di una cultura che restituisca alla donna piena dignità e pari opportunità, tanto nella sfera privata quanto in quella professionale e sociale. iDEE prosegue così, con tenacia e consapevolezza, nel suo impegno per prevenire e contrastare le diverse forme di violenza, da quelle più evidenti a quelle più nascoste – penso alla violenza fisica e sessuale, ma anche a quella psicologica ed economica – condividendo percorsi di formazione, sensibilizzazione e progetti concreti.
In tutta Italia, le BCC danno concretezza ai principi dell’Alleanza attraverso iniziative che riguardano programmi di educazione finanziaria per donne e giovani; sostegno all’imprenditoria femminile e all’accesso al credito; sportelli dedicati alla pianificazione previdenziale e assicurativa; servizi di welfare locale e conciliazione vita-lavoro; progetti per contrastare disuguaglianze e violenza economica.
All’iniziativa Una donna, un lavoro, un conto hanno aderito numerose Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, il cui elenco è in costante aggiornamento. A partire dalla BCC di Busto Garolfo e Buguggiate, figurano: BCC Centro Umbria Toscana, BCC Banca Malatestiana, BCC Montepaone, Banca San Francesco, BCC Appulo Lucana, BCC Banca Iccrea, Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, BCC Basilicata, BCC Brescia, BCC Capaccio Paestum Serino, BCC Felsinea, BCC Garda, BCC Locorotondo, BCC Napoli, BCC Oglio e Serio, BCC Putignano, BCC Roma, BCC Scafati e Cetara, BCC Vicentino Pojana Maggiore, BCC BVR Banca Veneto Centrale, Cassa Centrale Banca – Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale, BCC Credito Padano, BCC Ravennate Forlivese Imolese, Cassa Rurale e Artigiana Castellana Grotte, BCC Veneta, BCC Basso Sebino, Banca Centro Emilia e Banca Prealpi San Biagio.
Un impegno collettivo che unisce il sistema del Credito Cooperativo nella convinzione che l’indipendenza economica sia la prima e più solida difesa della libertà delle donne.