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19/05/2014
La vita nel ghetto: la testimonianza del Peace Corner di padre Maurizio
Serata coinvolgente e partecipata quella del 16 maggio nella nostra Bcc con il missionario bustese e due giovani americani

peace corner palcoÈ stata una serata molto particolare quella del 16 maggio. All’auditorium Don Besana di Busto Garolfo padre Maurizio Binaghi ha raccontato la sua esperienza al Peace Corner di Chicago nell’incontro “Essere missionari negli Usa” che la nostra Bcc ha organizzato insieme con la parrocchia di Busto Garolfo e al Comune. Una testimonianza diretta rafforzata dalla presenza di due giovani americani - Tyrone Land di 29 anni e Sebastian Longstreet di 23 - che proprio grazie al Peace Corner hanno avuto la loro seconda opportunità e l’hanno colta fino in fondo diventando oggi delle pietre sulle quali il centro si fonda. «Da tempo andiamo ripetendo il nostro claim “Aiutiamoci a crescere”. Ed è proprio grazie all’aiuto reciproco e alla condivisione di progetti e finalità che il Peace Corner è diventato una realtà importante», ha introdotto Roberto Solbiati, responsabile area servizi legali della nostra Bcc.
Il Peace Corner è uno spazio fisico «costato 2 milioni di dollari», ha ricordato il missionari bustese, dove trovano accoglienza ogni giorno tra i 100 ed i 140 ragazzi provenienti dal ghetto di Chicago. Il Peace Corner è anche un luogo di accoglienza «dove nessuno viene giudicato, ma tutti vengono trattati con rispetto», ha proseguito padre Maurizio. Si rivolge ai giovani che vivono nella periferia della metropoli americana, ragazzi che non possono fare a meno di venire a contatto con le diverse bande che ci sono, come hanno testimoniato Sebastian e Tyrone.
«La strada per me è stata la scuola di vita: mi hanno sparato due volte e per questo era normale avere una pistola nella cartella quando si andava a scuola», ha infatti ricordato Tyrone L’incontro con il Peace Corner ha rappresentato la svolta: «Tutto è possibile se si resta concentrati e ci si tiene lontani dai cattivi esempi». Una linea simile ha caratterizzato l’esperienza di Sebastian che, arrestato, ha trascorso 2 anni in carcere. «In carcere mi sono diplomato e quando sono uscito ho voluto cambiare vita, ma non era così semplice. Per la prima volta nella mia vita mi sono lasciato guidare e ho accettato di vivere in un ambiente sicuro. Ho imparato l’etica del lavoro e ad assumermi le mie responsabilità. Sono la prova vivente che cambiare è possibile». Oggi Sebastian studia informatica e giustizia sociale: sarà lui il nuovo direttore del Peace Corner visto che padre Maurizio è stato destinato ad una missione in Africa. Diverse sono state le domande porte dal numeroso pubblico: dall’esperienza del carcere fino all’impatto sociale del centro e ai rapporti con la polizia. Ha detto ancora padre Maurizio. «Il Peace Corner è nato dalla mia esperienza in oratorio a Busto Garolfo. Non ho fatto altro che riproporre all’incirca la stessa formula. Come spirito comboniano, ci rivolgiamo agli ultimi degli ultimi, e al Peace Corner accogliamo gli ultimi, quelli che nessuno più vuole».
A chiusura della serata, i ragazzi delle scuole medie “Caccia” di Busto Garolfo hanno presentato un video realizzato sulla base dell’incontro con padre Maurizio avvenuto nell’ottobre scorso. Da quell’incontro è nato il progetto “I giorni della solidarietà” che è maturato in una piccola raccolta di fondi. I soldi raccolti sono stati consegnati a padre Maurizio e a fratel Claudio Parotti, missionario comboniano nella cittadina di Tumaco in Colombia, anche lui di Busto Garolfo.