Il presidente Roberto Scazzosi: «Rispondiamo alle sollecitazioni ricevute dalle associazioni di categoria. Sul mercato c’è molto invenduto ed è inutile puntare su nuove costruzioni; con queste risorse diamo linfa agli unici rami dell’edilizia che mostrano segnali positivi e che danno benefici all’ambiente, quelli che riguardano gli interventi sull’esistente»
Da oggi la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate mette a disposizione dell’economia del territorio dell’Altomilanese e del Varesotto i 35 milioni di euro assegnati dalla BCE attraverso il prestito Tltro. Il primo strumento scelto è quello del mutuo chirografario per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica sul patrimonio edilizio.
«Il motivo di questa decisione è semplice –spiega il presidente della Bcc Roberto Scazzosi –: l’edilizia è un settore che ha avvertito in modo pesante la crisi, come dimostrano i grandi volumi di invenduto. Gli unici rami che mostrano segnali positivi sono quelli delle ristrutturazioni e delle riqualificazioni energetiche; abbiamo quindi deciso di destinare il prestito BCE, con un mutuo a condizioni molto interessanti, vale a dire il 2% tasso fisso, agli interventi migliorativi sul patrimonio esistente; un modo per stimolare l’economia locale e per salvaguardare un territorio che è già massicciamente urbanizzato. La nostra scelta, come sempre, è maturata ascoltando le voci delle associazioni di settore che chiedono, oltre a politiche adeguate, il sostegno del credito. Penso che un’offerta di questo tipo risponda in modo soddisfacente a queste richieste e dimostri, una volta di più, la nostra volontà di essere vicini all’economia reale: i finanziamenti che abbiamo preso a tassi bassi dalla Bce vanno a sostenere in toto l’attività delle nostre imprese».
Recentemente, sia i dati di Ance Lombardia sia il referente settore Costruzioni di Confartigianato Imprese Varese per la Lombardia, Giovanni Chilese hanno, infatti, indicato nella riqualificazione degli edifici l’unica possibilità per il rilancio del settore nell’immediato, in forza di un + 7% registrato nella manutenzione ordinaria e straordinaria nel periodo 2008-2012 contro un - 42% nell’edilizia residenziale privata.
«Sulla base dei dati Ance il 67% degli edifici in Lombardia è stato costruito fra il 1946 e il 1991, quindi presenta la necessità di interventi di ristrutturazione, e il 60% dei cinquemila plessi scolastici nella nostra regione abbisogna di profonde manutenzioni – aggiunge il direttore generale Barni– questa è una ragione in più per una banca del territorio come la nostra per focalizzarci su un’attività edilizia “sostenibile”, che non va a consumare altro suolo, ma migliora la qualità dell’esistente con benefici ambientali collegati al risparmio energetico e alimenta un indotto che in questi anni è stato fortemente penalizzato».
Tecnicamente il mutuo “My-Home” è un chirografario con tasso finito del 2%.