Presentata l’iniziativa finalizzata a portare all’Ematologia di Varese il trapianto allogenico per la cura delle leucemie acute e croniche
In occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma - Giornata nazionale AIL che da 14 anni viene celebrata il 21 giugno, la nostra Bcc ha voluto fare rete con il territorio per sostenere una giovane ricercatrice con l’obiettivo di potenziare l’Ematologia di Varese. Lei è Barbara Mora, dottoressa in Medicina e Chirurgia di 30 anni, e, grazie alla nostra banca, sta facendo un training formativo al Centro trapianti di cellule staminali allogeniche dell’Ematologia dell’Università di Amburgo diretto dal professor Nicolaus Kroger.
«Assistiamo continuamente a giovani promettenti che, non trovando spazio in Italia, sono costretti ad andare all’estero per realizzarsi», ha affermato il presidente della nostra Bcc Roberto Scazzosi nella conferenza stampa che si è svolta nella filiale di Varese del nostro istituto. «Per crescere un territorio ha bisogno di giovani preparati e specializzati. Come istituto di credito cooperativo abbiamo raccolto la richiesta che ci è stata presentata nella consapevolezza che le conoscenze acquisite andranno a beneficio dell’Ematologia varesina e dei malati di leucemia. È un investimento per il futuro; un investimento per nostro il territorio».
Con la nostra Bcc sono intervenuti il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ematologia - ASST Sette Laghi di Varese e professore ordinario di Ematologia dell’Università degli Studi dell’Insubria Francesco Passamonti e la sezione AIL di Varese. «L’Ematologia di Varese è un centro di riferimento internazionale per le leucemie croniche», ha spiegato Passamonti. «Ha avviato attività a complessità sempre maggiore, fino ai trapianti di midollo autologhi - 70 quelli fatti con l’utilizzo delle staminali del paziente stesso - ed è ora in grado di rispondere in maniera quasi esaustiva alle esigenze ematologiche del territorio». Tra i protocolli di cura a Varese manca però il trapianto allogenico. «Utilizzando un donatore di cellule staminali, aumenta la complessità del programma. Per perfezionarsi, la strada è formarsi presso i centri più avanzati». Per Passamonti, «la possibilità di poter fare ricerca nel primo centro europeo dei trapianti allogenici non poteva essere sprecata. La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha compreso l’importanza di questa formazione e ha dato disponibilità a sostenere l’impegno di Barbara Mora».
Del resto, come ha sostenuto la stessa ricercatrice, «le prospettive per un giovane ricercatore in Italia sono purtroppo spesso precarie, pertanto sono davvero riconoscente di potermi formare tramite questa esperienza per poi ritornare nel nostro territorio. Sono entusiasta di poter assimilare nuove conoscenze in merito alle terapie ematologiche più innovative ed efficaci, per poi condividerle al rientro con il gruppo di lavoro varesino. È per me motivo di orgoglio, ma ovviamente anche di grande responsabilità». Ad Amburgo la ricercatrice sta sviluppando competenze in alcune terapie cellulari come le CAR T Cell, che saranno disponibili a breve anche in Italia nei linfomi e nel mieloma.