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03/06/2024
Per tutto giugno, in don Besana, la mostra fotografica che svela i disturbi ossessivi compulsivi

Sono intervenuti davvero in tanti, venerdì 31 maggio, nel salone don Besana, per la presentazione del progetto “In-Visibile”, che ha il suo cuore in una magistrale serie di 11 scatti fotografici di Hermes Mereghetti in cui vengono mostrati, anzi celati, i disturbi della psiche e in un libro con la prefazione del noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo Toni Capuozzo e del presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi.

La mostra resterà aperta per tutto il mese di giugno, con ingresso libero tutti i martedì, dalle ore 10 alle ore 12, e i giovedì, dalle ore 21 alle ore 22, nel salone don Besana, dove sono esposte le fotografie che cristallizzano le sofferenze, i disagi, la vergogna e le ansie della malattia mentale e che sono nate dopo due anni di studio e costruite in modo da testimoniare le “mutilazioni” che si celano dietro il male oscuro. «Siamo nel mondo sconosciuto dei DOC, i Disturbi Ossessivi Compulsivi -ha spiegato Capuozzo all’inaugurazione-. Chi ne soffre sente come una mancanza, un’amputazione di sé, del proprio dover essere, nel non rispondere alla proprie ossessioni, non obbedire alla proprie compulsioni».

«Il progetto In-Visibile ha l'obiettivo di rendere tangibili i 'malesseri' della mente e della personalità che storpiano senza tregua il vivere comune», ha spiegato l'autore delle foto nel corso della serata. Nella serie di scatti si vede una modella (anche lei presente alla serata di venerdì, assieme a Claudio Argentiero, dell’Archivio Fotografico Italiano) che ostenta il suo corpo mutilato da una malattia che spesso, chi ne soffre, tende a nascondere: senza bocca o senza un occhio o alcune falangi delle dita oppure senza una mano o i seni. «Si tratta di scatti su cui fermarsi a riflettere e che sono il frutto di una ricerca con cui ho cercato di calarmi dentro la mente e il dolore di chi soffre di DOC per rappresentare la nebbia che offusca e permea l'Io -ha spiegato Hermes Mereghetti-. Questo progetto ha anche lo scopo ben preciso di sensibilizzare maggiormente il mondo della psichiatria per trovare le cure più adatte e credo possa essere utile portare queste foto nei vari ospedali così da fare conoscere questo disturbo molto spesso ancora invisibile e sottovalutato».

«Le fotografie di Mereghetti invitano alla riflessione. Ci stimolano a guardare al di là delle apparenze e ci fanno capire come ragiona la nostra mente, che sovente fatica a rilevare un’assenza e colma la lacuna con l’abitudine -ha detto Roberto Scazzosi nell’introdurre la serata di inaugurazione-. Oltre al valore dell’opera e del progetto, il nostro sostegno è un riconoscimento al lavoro e all’impegno di Hermes Mereghetti, giovane fotografo del nostro territorio, che nella sua carriera ha sviluppato progetti all’interno delle carceri milanesi, sul mondo dell’handicap e dell’immigrazione, concentrandosi prevalentemente sulla psicologia dell’individuo».

Mereghetti 2024

Mereghetti 2024

Mereghetti 2024