«E’ un dono davvero grande essere sacerdote. “Grazie, Signore”, aiutaci a meravigliarci sempre di più di quanto operi attraverso di noi», ha detto Don Ambrogio Colombo nell’omelia di saluto alla comunità di Busto Garolfo, dopo 14 anni di onorato servizio, che hanno fatto crescere la collettività.
La sua opera di parroco è stata spirituale, ma anche concreta. Il suo ultimo lascito alla città è stata la realizzazione di un corso per ausiliari socio assistenziali presso la locale casi di riposo, San Remigio. «L’iniziativa è il frutto maturato da un lungo percorso di aiuto alle persone in difficoltà, dal microcredito con la Bcc alla solidarietà per il lavoro, in collaborazione con la Bcc e con il Comune e con la Caritas Parrocchiale», ha spiegato presentando l’iniziativa. Il corso Asa è l’ultimo tassello di questa catena di aiuti e solidarietà per le persone che hanno voglia di fare, che lascia in eredità a Busto Garolfo, prima di ritirarsi per un periodo di meritato riposo.
«Ringrazio tutti i sacerdoti confratelli nel Signore che abbiamo invitato questa sera. E con loro ringrazio il Signore per questo dono grandissimo che abbiamo ricevuto, del sacerdozio in Cristo. Ringrazio anche Don Eric, che ieri in mezzo a noi ha celebrato per la prima volta la Santa Messa. Ringrazio anche Don Paolo, che segue il santuario di Santa Gianna a Mesero, proprio quest'anno, fra pochi giorni, celebrerà il sessantesimo anniversario di sacerdozio», ha esordito nella sua omelia nella messa di saluto alla comunità.
«Il Cardinal Martini è stato, insieme a Paolo VI, il grande maestro del mio inizio sacerdotale. Quando entravo nella prima parrocchia, mi è stato affidato l'oratorio. La parola di Dio che lo Spirito Santo mi suggerì subito fu questa: “Troverai lì tanti giovani, tanti ragazzi, che hanno spinte di novità, carismi e doni davvero grandi da vivere nella loro vita. Sappi davvero valorizzarli tutti e crea quella comunione, quella comunità dove ogni carisma è a servizio del bene di tutti”. Crea quel corpo di Cristo dove tutti sono uniti e formano l'armonia del corpo della Chiesa. È stato davvero un momento bellissimo di sacerdozio e di stupore davanti a ciò che il Signore ha creato.
Così, quando sono arrivato nella seconda parrocchia, che era la metà di quella precedente, lo Spirito Santo mi ha detto: “Il buon pastore conosce tutte le sue pecore e le pecore conoscono lui”. Ho capito che dovevo entrare personalmente in contatto con tutti, soprattutto con le famiglie. E questo è stato un lavoro bellissimo e grande, che mi ha stupito e continua a stupirmi.
Quando sono arrivato in questa nuova parrocchia che il Signore mi ha dato, ho detto sempre: «Non sto a discutere sulle decisioni dei superiori. Se il Signore mi manda qui, attraverso la voce del Vescovo o del Vicario episcopale o di chiunque sia, è lo Spirito Santo che mi manda per incontrare voi».
Da quel giorno sono passati 14 anni e di cose concrete Don Ambrogio Colombo ne ha lasciate molte a Busto Garolfo. «Con Don Ambrogio ho avuto l’opportunità di collaborare strettamente per numerose iniziative che hanno arricchito la nostra comunità», ha commentato il presidente della Bcc, Roberto Scazzosi. «La collaborazione con Don Ambrogio è sempre stata caratterizzata dal rispetto reciproco dei ruoli e dalla consapevolezza di ciò che era davvero possibile realizzare insieme. È un uomo che ha lavorato incessantemente per il bene della nostra comunità e che nell’ultimo anno ha avuto al suo fianco il bravissimo don Giovanni Patella, che sono certo ne continuerà l’opera e di cui il prossimo 22 settembre festeggeremo l’ingresso ufficiale come nuovo parroco del paese».