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31/03/2010
Un Osservatorio per le Microimprese

È stato presentato mercoledì 31 marzo, al Centro congressi Ville Ponti di Varese, il primo rapporto di ricerca dell'Osservatorio economico e congiunturale sulle microimprese. Nato dalla volontà dell'associazione Artigiani di Varese, di Confartigianato Alto Milanese e della nostra Bcc, è arrivato a coinvolgere l'Università dell'Insubria attraverso il CreaRes - Centro di Ricerche su etica negli Affari e Responsabilità sociale - attorno ad un progetto destinato al territorio del nord ovest lombardo. In particolare, a quelle imprese che, per le loro ridotte dimensioni, sono escluse dai principali studi economici. L'Osservatorio, che ha mosso i suoi primi passi l'anno scorso, è arrivato all'elaborazione del primo rapporto di ricerca: ovvero, la fotografia della situazione che stanno vivendo le microimprese, quelle con meno di 20 dipendenti, delle province di Varese e Milano. Si tratta di aziende piccole e dinamiche, dove la parola fiducia ha un peso qualitativo elevato e dove il radicamento al territorio diventa elemento fondante per superare la crisi.
Il rapporto di ricerca ha coinvolto 212 microimprese artigiane delle province di Varese e Milano, che operano in molteplici ambiti. «Si tratta di imprese che hanno un'anzianità media di circa 21 anni», spiega Rossella Locatelli, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all'Università degli Studi dell'Insubria e direttore del CreaRes. «Molte di loro hanno una relazione "consolidata" con il territorio e gli attori presenti, elemento certamente importante nel definire, ad esempio, le strategie, le condizioni di sviluppo e i rapporti con i finanziatori».
La crisi si è fatta sentire soprattutto l'anno scorso quando quattro imprese su dieci hanno dichiarato di aver subìto un calo del fatturato di oltre il 10 per cento rispetto al 2008. Non mancano però i segnali di una possibile ripresa: non solamente in quel 25 per cento di aziende intervistate che prospettano di fare degli investimenti nei prossimi 12 mesi, ma soprattutto, nella reazione ad ampliare il proprio pacchetto clienti. «L'elemento di fragilità determinato da una elevata concentrazione del fatturato su pochi clienti si è ridotto nel corso degli ultimi due anni -rileva Locatelli-: il 25 per cento delle imprese ha cercato di ridurre questa concentrazione in modo da poter resistere alle condizioni macroeconomiche».
Il credito alle imprese artigiane nei primi nove mesi del 2009 ha subìto un calo in termini di consistenze, superiore a quello fatto segnare dal totale dei crediti alle imprese private. Continua Locatelli: «Circa il 60 per cento delle imprese ha infatti avuto nel 2009 problemi di liquidità. Per il 32 per cento si è trattato di problemi che si sono prolungati nel tempo e di entità significativa. Per il 63 per cento delle microimprese sono attesi miglioramenti delle condizioni di liquidità nei prossimi 3-6 mesi». Di contro, le banche non hanno ristretto del tutto i margini di manovra. Solo il 12 per cento delle microimprese intervistate ha dichiarato di aver subìto una riduzione dell'offerta di credito nell'ultimo anno. Fondamentale è però il rapporto di fiducia avviato con l'istituto di credito: la maggioranza delle imprese intervistate intrattiene un forte e duraturo rapporto di clientela con la propria banca di riferimento con evidenti segnali di soddisfazione. «Circa il 56 per cento delle imprese mantiene da più di 10 anni un rapporto con la banca che considera di riferimento -aggiunge il presidente della nostra Bcc, Lidio Clementi-. E nell'81 per cento dei casi, indipendentemente dal numero di rapporti bancari, le imprese hanno una banca che considerano di riferimento. Questo dà alla banca locale, quale è la nostra Bcc, un ruolo importante: è un interlocutore privilegiato anche quando si tratta di fare scelte di fondo». L'esperienza dell'Osservatorio è stata definita «importante» dal presidente dell'associazione Artigiani di Varese, Giorgio Merletti. «Per la prima volta, un team affronta con consapevolezza i reali bisogni delle imprese non solo del manifatturiero ma anche dei servizi. Il lavoro sulla quotidianità, e non su sterili proiezioni statistiche, ha dato spessore alla Carta dei Valori, avvicinando ancor più Confartigianato e Bcc nell'esaltare i Valori del Fare». L'Osservatorio è però solo all'inizio. «Il lavoro va nella direzione di osservare la situazione e ideare soluzioni applicabili e sostenibili», aggiunge il presidente di Confartigianato Alto Milanese, Gianfranco Sanavia. «È la testimonianza diretta della volontà che accomuna la Bcc, l'Associazione Artigiani di Varese e Confartigianato Alto Milanese d'operare con un forte impegno a favore ed a supporto di quest'area e delle imprese che in essa producono ricchezza».