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28/09/2009
La nostra Bcc dice «Un grande Sì alla vita»

È stata inaugurata domenica 27 settembre a Busto Arsizio (Va) negli spazi di Palazzo Marliani-Cicogna (piazza Vittorio Emanuele), la mostra "Un grande sì alla vita - Dallo stupore all'accoglienza della vita: la dignità della persona umana fin dal concepimento". Organizzata dal Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Busto Arsizio in occasione del ventennale di fondazione, l'esposizione vede tra gli sponsor la nostra Bcc, ancora una volta impegnata a sostenere un'importante iniziativa del territorio.
La mostra, che rimane allestita fino al 18 ottobre, raccoglie l'esperienza del Cav di Busto Arsizio fin dalla sua fondazione nel 1989, e mira ad offrire spunti di riflessione attorno al tema della vita. «Il lavoro fatto dal Cav affronta temi di grande attualità, come la prima fase della vita umana, ovvero dal concepimento alla nascita, raccogliendo contributi dalla scienza e dalla filosofia, tenendo sempre presenti quelli che sono i valori», ha fatto sapere il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Lidio Clementi. «Parliamo degli stessi valori alla base dell'azione della Bcc, dalla sua fondazione, oltre 110 anni, fino all'affermazione di banca locale in sostegno delle famiglie e delle imprese del territorio». Accanto alla mostra è stato presentato anche il volume "Un grande sì alla vita - 28 quadri di bioetica" (Editrice Ares) già presentato in occasione dell'ultimo Meeting di Rimini.
«Sintetizzare l'esperienza di venti anni di Cav, di questa avventura umana iniziata nel 1989, non è stato semplice -ha esordito il presidente e fondatore del Cav bustocco, Antonio Pellegatta- Sicuramente ha riempito di stupore me e quanti vi hanno lavorato: innanzitutto le volontarie che hanno raccolto le testimonianze di vita, Anna e Giovanni Rimoldi, curatori della mostra, che unisco nel ringraziamento agli amici che hanno contribuito con le loro competenze mediche, scientifiche, biologiche». Un ringraziamento particolare è andato anche alla nostra Bcc, «sempre attenta al territorio», hanno ricordato gli organizzatori.
Composta da 28 pannelli, l'esposizione affronta questioni filosofiche, sviscera il rapporto tra fede e scienza e attualizza il dibattito su questioni come il rispetto della persona fin dal suo concepimento e l'utilizzo degli embrioni. E ancora, la fecondazione assistita e l'eugenetica per arrivare all'analisi sia di quella che viene chiamata "emergenza educativa", sia del ruolo della famiglia.
«Elemento qualificante la mostra è innanzitutto la scelta che abbiamo fatto di partire dall'esperienza di questi venti anni a contatto con le donne, le famiglie i giovani -ha proseguito Pellegatta- Non siamo partiti da una ideologia ma dalla vita concreta fatta di incontri, di gioia per un bambino accolto, di delusione e tristezza per una maternità rifiutata, di entusiasmo per la vita dei nostri giovani, di trepidazione per una mamma in difficoltà per la sua salute o la salute del suo piccolo. Mi vengono alla mente i tanti volti di mamme incontrate, gli oltre 550 bambini aiutati a nascere, gli amici che ci hanno sostenuto, i giovani incontrati nelle scuole della nostra città».
All'inaugurazione è stato letto anche un messaggio del Ministro alla Gioventù, Giorgia Meloni che ha ricordato «l'emergenza che vivono le donne italiane». Ha scritto il ministro: «Se una società non è in grado di garantire alle donne che vogliono mettere al mondo figli, e quindi donare vita, un aiuto che consenta loro di conciliare la necessità di sostentamento o anche di realizzazione professionale, con l'impegno che la maternità richiede, vuol dire che essa sta rinunciando a se stessa, alla sua civiltà».
La mostra è aperta da martedì a sabato dalle 15 alle 19; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19 (lunedì chiuso). L'ingresso è libero.