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23/07/2009
Consegnata alla Neonatologia dell'ospedale Del Ponte di Varese una nuova apparecchiatura


«Non è il primo grazie che diciamo alla Bcc. Già un anno fa ci aveva dato l'impedenzometro, strumento utile per valutare la funzionalità di stomaco e intestino nei neonati, che oggi usiamo nella Neonatologia e nella Pediatria. Oggi però il grazie è veramente molto forte». Con queste parole, Massimo Agosti, direttore della Neonatologia dell'Ospedale Filippo Del Ponte di Varese, si è rivolto alla nostra Bcc. Giovedì 23 luglio infatti, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, Lidio Clementi e Mario Pozzi, componente del consiglio di amministrazione della banca, hanno consegnato ufficialmente un moderno macchinario all'Azienda Ospedaliera di Varese. Si tratta di un apparecchio che permetterà di curare i bambini nati da parti difficili, aiutandoli a mantenere un'adeguata temperatura corporea così da ridurre il rischio di danni organici.
L'apparecchio per l'ipotermia, che è in dotazione al reparto di Neonatologia dell'ospedale Filippo Del Ponte, «serve nel caso in cui il bambino nasca da parto asfittico, faticando a passare dalla vita intra-uterina a quella extra-uterina», ha spiegato il direttore Agosti. Il rischio è che rimanga per qualche attimo senza o con poco ossigeno, provocando danni a carico di organi e apparati, tra cui, il più temibile è l'ipotetico danno cerebrale. L'apparecchiatura serve a "raffreddare" il neonato progressivamente e in maniera controllata, riducendone la temperatura corporea in un periodo limitato di tempo, al massimo 72 ore, in cui il piccolo viene costantemente monitorato. «Tale metodica è attualmente ritenuta a livello internazionale come l'unica terapia efficace nel contrastare le problematiche legate al parto e alla nascita difficoltosi e rappresenta un approccio sicuro per il piccolo paziente», ha ricordato Agosti. «È un'apparecchiatura certifica, dichiarata come "necessaria" per curare i bambini asfittici».
Viene stimato che possano essere due o tre ogni mille, i neonati che potrebbero avere bisogno di questa particolare apparecchiatura. Che significa, circa una ventina in tutta la provincia di Varese dove ogni anno nascono circa 9mila bambini (3.700 solo al Del Ponte).
«Continuiamo nella costruzione di un polo di riferimento per la Neonatologia», ha detto Bergamaschi. «Con questa apparecchiatura la Neonatologia assume un valore non solo provinciale, ma sovra provinciale». Nelle parole del direttore generale anche l'elogio del "modello Bcc", ovvero la proficua collaborazione tra una banca e un ospedale, quale «modello vincente per tutti».
«Siamo orgogliosi di questi interventi -ha detto Lidio Clementi, presidente della nostra Bcc- che non si basano su un politica di business, ma sui valori che muovono ogni giorno la nostra banca. Siamo una banca del territorio che riversa sul territorio una parte degli utili maturati, in particolare guardiamo con attenzione i progetti che hanno come destinatari le fasce deboli della popolazione, come bambini e anziani». Una linea guida che Pozzi ha garantito «continueremo a seguire».