News
29/06/2009
Burundi: inaugurato a Mutoy il nuovo reparto di Pediatria. Si stima che salverà 30mila piccole vite ogni anno.

All'ospedale di Mutoy si salvano decine di migliaia di vite l'anno. Grazie al cuore grande degli Italiani, è stata realizzata una nuova ala del centro clinico, destinata alla pediatria. Qui si stima che ogni anno si potranno salvare 30mila piccole vite. L'opera è stata interamente finanziata dalla nostra Bcc, che ha raccolto sul territorio dove opera 100mila euro e poi ha raddoppiato la cifra, arrivando così a finanziare tutti i lavori di costruzione.
In Burundi gli ospedali sono pochi, quasi tutti concentrati nella capitale e per la maggior parte privati, e quindi inaccessibili alla maggior parte della popolazione locale. Mutoy si trova all'interno del Paese, in un'area rurale. Le persone per farsi curare qui fanno anche 50 chilometri a piedi su strade sterrate, che durante la stagione delle piogge si trasformano in fiumi. Qui era essenziale installare un reparto dedicato ai bambini. L'inaugurazione della nuova ala dell'ospedale ha richiamato una folla enorme. Oltre 5mila persone si sono riunite per ringraziare i loro benefattori: i soci e il consiglio di amministrazione della nostra Bcc, che hanno interamente finanziato il progetto. All'evento erano presenti le principali autorità civili e religiose del Paese e una delegazione italiana composta da Mario Pozzi, consigliere della banca, e Gianfranco Sommaruga, revisore dei conti. «Abbiamo creduto e sostenuto questo progetto dall'inizio, nel 2007 - ha detto Pozzi -. La nostra Bcc è stata impegnata per un anno nella raccolta fondi per la costruzione del nuovo reparto di pediatria, racimolando 100mila euro, e poi ne ha raddoppiato l'importo. Ci è sembrato doveroso verso tutti coloro che hanno dato il proprio contributo e verso i soci della banca toccare con mano il lavoro svolto: per questo non abbiamo potuto mancare all'inaugurazione del nuovo reparto».
Mutoy dista da Bujumbura, capitale del Burundi, solo 140 chilometri, ma il viaggio è un'odissea. Ci voglio 4 ore di jeep su strade sterrate per raggiungere Mutoy, un "agglomerato" composto da costruzioni del Vispe, Ong di volontariato d'ispirazione cristiana. «Tutto ruota attorno all'ospedale e alle 16 cooperative realizzate dall'Ong. Oggi la missione del Vispe occupa 3 o 4 colline vicino alle rive del Ruburo, nome burundese del Nilo bianco e dà lavoro a 1100 dipendenti e 2200 stagionali - spiega Sommaruga -. Nato come piccolo ambulatorio, negli anni l'ospedale è cresciuto, fino a diventare una delle strutture più importanti della nazione, dotato dei reparti di maternità, pediatria, chirurgia e medicina, con più di 300 posti letto disponibili e una media di 1.500 visite giornaliere». Si capisce quindi come l'inaugurazione del nuovo reparto di pediatria abbia attirato tante persone. «Si è trattato di un evento di primaria importanza per tutto il Paese - ha detto Pozzi -. Erano presenti le massime autorità politiche e religiose, in particolare il presidente del Senato burundese, il governatore della Regione, il sindaco della località di cui Mutoy è una frazione, il segretario dell'arcivescovo e la direttrice generale del Ministero della sanità, e almeno 5mila persone». La cerimonia, accompagnata da musiche e balli tradizionali, è stata lunga e articolata: iniziata sotto un sole cocente, è terminata sotto una pioggia torrenziale, ma tutti hanno aspettato rispettosamente la fine della cerimonia». Mario Pozzi è intervenuto per portare il saluto del presidente, Lidio Clementi, e dell'intero consiglio di amministrazione della nostra Bcc, di cui è membro storico. «L'essere qui oggi, con voi, è per me un motivo di grande orgoglio per aver contribuito all'ampliamento dell'ospedale coinvolgendo nella raccolta dei fondi le popolazioni, le famiglie e le imprese del Varesotto e dell'Altomilanese» ha detto Pozzi I due rappresentanti della Bcc hanno avuto l'onore del taglio del nastro del nuovo reparto di pediatria. «Dal giorno successivo all'inaugurazione il reparto ha iniziato a funzionare a pieno regime - aggiunge Pozzi -. Questo per noi è stata la prova di aver fatto qualcosa di buono e di tangibile per migliorare la vita di queste persone». La targa di ringraziamento in cui troneggia la doppia "c" simbolo del credito cooperativo, in un angolo sperduto di Africa è la testimonianza di quanto la banca sia attenta verso chi è meno fortunato: «I bambini sono la parte più debole della popolazione - ha sottolineato Pozzi -. La mortalità infantile ha tassi altissimi, i problemi maggiori sono legati alla malnutrizione e all'Aids. Riteniamo che il nostro progetto servirà a salvare 30mila bambini all'anno: per questo ci è sembrato importante far qualcosa per loro, che sono il futuro del Paese».