News
30/04/2009
La Petite Messe Solennelle di Rossini a Busto Arsizio chiude la prima stagione lirico sinfonica della nostra Bcc

La Petite Messe Solennelle di Rossini chiude la prima stagione lirico sinfonica della nostra Bcc. Appuntamento a Busto Arsizio alle 21 dell'8 Maggio alla Chiesa di Sant'Edoardo per il Concerto dell'Ascensione. Ingresso libero. Esegue l'orchestra Amadeus, sotto la direzione di Marco Raimondi.
La Petite messe può essere considerata il testamento spirituale di Rossini, forse già presago della sua prossima morte. E' costruita come una Messa, dal Kirie all' Agnus Dei ma la "Piccola Messa Solenne" non è ne piccola ne si puo dire solenne perché e ricca delle melodie e fioriture che sono proprie delle musiche di Rossini. In essa si percepisce una grande spiritualità, come si evidenzia anche nella nota che Rossini scrive al termine dello spartito della messa: "Caro Dio. Eccola terminata questa povera piccola messa. Ho scritto musica sacra o musica maledetta. Ero nato per l'opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un pochino di cuore, ecco tutto. Sii dunque benedetto, e concedimi il paradiso". Amiamo pensare che la sua preghiera non sia rimasta inascoltata.
Da quarant'anni Rossini si era ritirato a vita privata rinunciando a scrivere opere, ma dedicandosi a più di 150 tra arie da camera, pezzi per pianoforte e piccoli complessi che lui chiamava 'peccati di vecchiaia'. Eccezioni nel campo della musica sacra furono lo Stabat Mater scritto tra il 1832 e il 1841 e, appunto, la Petit Messe Solennelle.
Quest'ultima fu eseguita in pubblico, vivente il musicista solo 3 volte e sempre nello stesso luogo.
Nel 1867 pensando che se non ci avesse pensato lui lo avrebbe fatto qualcun altro, il musicista approntò una versione orchestrale che fu eseguita il 28 febbraio 1869 al Theatre-Italien. Un anno, seguirà dopo la sua morte.
L'esecuzione di quest'opera avvenne il 14 marzo del 1864 presso la cappella di famiglia della contessa Louise Pillet-Will, alla quale fu dedicata, in presenza di solo poche persone e di alcuni critici. Ottenne grande successo e fu replicata diverse altre volte.
L'opera si compone di quattordici pezzi ricchi di inventiva armonica e melodica e si inserisce fra le composizioni di spiccata originalità, fornite di un'alternanza tra musica da chiesa e musica profana: il Kyrie per soli, coro, pianoforti e armonium; il Gloria per soprano solo e coro, pianoforti e armonium; il Gratias agimus, un terzetto per mezzosoprano, tenore e basso; il Domine Deus, pagina affidata al tenore e preceduta da una introduzione pianistica; il Qui tollis, duetto tra soprano e contralto introdotto anch'esso dal pianoforte; il Cum Sancto Spiritu per soli e coro che conclude la prima parte dell'opera.
Il Credo rappresenta l'inizio della seconda parte della messa ed è per coro. Segue subito dopo il Crucifixus introdotto dal pianoforte, in cui si innesta la voce del soprano; l'Et resurrexit per soli e coro; il Preludio religioso per pianoforte solo, il brano strumentale più lungo dell'opera, che dura circa otto minuti; il Sanctus, un coro "a cappella"; l'O salutaris Ostia, penultimo brano per soprano solo e pianoforte; infine l'Agnus Dei che chiude la sequenza dei brani della messa, pieno di intensa melodia che presagisce una visione di pace duratura intonata dal contralto a cui fa eco il coro a voci sole e continuando con le voci corali che si uniscono al contralto solista e agli strumenti che concludono il capolavoro rossiniano.
“La nostra banca, che punta a liberare le potenzialità del territorio in cui opera, non poteva certo rinunciare a valorizzare un bene inestimabile della cultura e dell'arte italiana - commenta Lidio Clementi, il nostro presidente. - Così siamo in prima fila a promuovere una proposta varia, di qualità elevata e, insieme, di grande godibilità per tutti. Anche così pensiamo di rendere un servizio al nostro territorio; rendendo fruibile, grazie alla bravura e alla professionalità dei musicisti dell'ensemble Amadeus, un bene che, confinato nei sancta sanctorum della lirica, non produrrebbe quegli effetti che ci rendono tutti più ricchi".