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06/07/2011
Qualità del credito in ripresa nel 2011

L'andamento dell'economia ha fatto registrare un segno positivo nei primi mesi dell'anno. Le prime, deboli avvisaglie di ripresa, lieve recupero dei livelli produttivi, aumento dell'export grazie alla domanda dei mercati esteri, calo delle casse integrazione, si erano già visti a fine 2010, ma hanno tardato a tradursi in "segni più" anche nei vari report che fotografano l'attività, sul fronte dell'erogazione del credito, degli istituti bancari. Pur in un quadro economico estremamente complesso e pieno di chiaroscuri emergono, quindi, fattori positivi.
Dall'osservatorio privilegiato della nostra Bcc, si evidenzia come la qualità del credito stia migliorando. Si arresta il trend negativo dei crediti a breve termine e migliora il comportamento dei conti correnti attivi. Nel primo trimestre del 2011 l'andamento degli impieghi è stato positivo: +1,8%, rispetto al dato di dicembre. «Un indicatore che consideriamo bene augurante -commenta il direttore generale della nostra Bcc, Luca Barni- perché sappiamo che la richiesta di credito da parte delle imprese è soggetta una certa stagionalità: nei primi mesi dell'anno i comportamenti sono improntati alla cautela, e per questo ci aspettiamo che la situazione migliori ulteriormente nella seconda parte dell'anno». A questo primo e importante termometro per misurare lo stato di salute delle imprese, si aggiungono anche altri riscontri interessanti: «sul fronte dei crediti a breve termine, che nel biennio 2008-2009 diminuivano in percentuali che arrivavano alla doppia cifra, adesso siamo tornati a una situazione di equilibrio: era da tempo che non si vedeva una cosa del genere», continua Barni. E anche esaminando il comportamento dei conti correnti attivi, misura grezza ma efficace di quanto lavorano le aziende, si evidenzia che il peggio è alle spalle: fra l'aprile del 2009 e l'aprile del 2010 l'ammontare dei conti correnti attivi faceva registrare una flessione del 6-7% (che avrebbe superato il 10% a fine anno), mentre negli ultimi 12 mesi, a un certo punto, questa tendenza si è invertita, «con il dato di aprile 2011 siamo ai livelli dello stesso periodo dell'anno precedente, ma con un significativo +3% rispetto a fine 2010», precisa Barni. «anche se non possiamo far finta di non vedere che l'importo medio dei finanziamenti erogati è in calo fin dal 2007. Siamo passati dai 220mila euro di quattro anni fa ai 127mila euro del periodo 2010-2011. Ma quello che deve far riflettere sono le motivazioni addotte per la richiesta di finanziamenti, riportate dalla nostra area crediti. Prima del 2008, quando la crisi è esplosa, era sempre presente, in misura variabile, la volontà di investire in sviluppo; oggi, e ormai da più di due anni, le richieste di credito per investimento sono ancora marginali». I tempi sembrano ancora poco maturi per ritornare ad innovare, pianificare ed investire, con una visione prospettica troppo schiacciata sulle difficoltà contingenti e non in grado di tornare al doveroso sguardo a lungo temine. Eppure, il territorio di riferimento della nostra Bcc ha sempre avuto, e ha ancora, i numeri per farcela: intraprendenza, intraprenditorialità diffusa, multisettorialità. E ha fra i suoi attori principali una banca ben decisa a sostenere l'economia locale: «abbiamo sempre dato credito ai nostri clienti e ai nostri soci -chiosa il presidente della nostra Bcc, Roberto Scazzosi- e continueremo a farlo in futuro. Mentre a novembre 2010, come si evince dal bollettino economico di Banca d'Italia, l'andamento dei prestiti erogati dai grandi gruppi bancari italiani era addirittura negativo, con il -0,1%, i finanziamenti concessi dalle altre banche, fra cui la nostra, acceleravano, crescendo del 4,7%. Essere al fianco delle imprese, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà, per noi è irrinunciabile. Ora ci aspettiamo, e ci auguriamo, che il 2011 prosegua sotto il segno della continuità. Quella continuità che da parte nostra -forti di una solidità che ci contraddistingue da quando siamo nati, e che già oggi ci fa largamente rientrare nei severi requisiti patrimoniali di Basilea 3- non faremo mai mancare nell'accesso al credito per le famiglie e per le imprese del nostro territorio».