I soci plaudono all'operato della nostra banca e approvano all'unanimità il bilancio 2010 e le variazioni allo statuto volte a migliorare e tutelare la governance dell'istituto di credito. Francesco Gatti è stato eletto nel Cda dell'istituto di credito, mentre alla guida del collegio sindacale è salito Gianfranco Sommaruga, assieme a lui nell'organo di controllo sono stati eletti Gian Mario Marnati e Giorgio Francesco Rossi.
La nostra Bcc ha chiuso il 2010 con un utile lordo di 1 milione e 800mila euro (+23% rispetto al 2009). "Nonostante gli effetti della crisi sull'economia reale, presentiamo un bilancio con il segno più -commenta Luca Barni, il nostro direttore generale-. Risultato, che è frutto di scelte lungimiranti del CdA, tradotte nel lavoro di un'azienda di oltre 160 dipendenti". Strategia azzeccata quella scelta dalla banca, che ha contrastato gli effetti della riduzione del margine d'intermediazione: hanno pagato la tempestività nella pulizia dei crediti fatta ai primi cenni di crisi, la diminuzione delle spese amministrative e la politica di raccolta, con performance notevoli realizzate in particolare sull'indiretta, +14,63% sul 2009.
«Ed è conseguenza di una scelta ben precisa -spiega ancora il direttore generale, Luca Barni-; noi da tempo consideriamo, infatti, questo comparto una linea di business di primaria importanza per la redditività della banca. Ancor più significativo che, all'interno di questa voce, salga del 21,85% la quota di risparmio gestito, la porzione di raccolta potenzialmente più interessante e su cui stiamo concentrando i nostri sforzi. Mentre sostanzialmente stabile resta la raccolta diretta».
Segno positivo, e questa è una costante della politica della Bcc negli ultimi anni, anche per i crediti alla clientela, che progrediscono del 5,2%. Dato importante, «è la riprova di un merito che ci è riconosciuto da tempo -afferma Roberto Scazzosi, presidente della nostra Bcc-: la nostra Bcc e tutto il movimento del Credito Cooperativo svolgono una funzione anticiclica, soprattutto nei confronti della micro, piccola e media impresa».
l dato sugli impieghi del 2010 consolida l'andamento del 2009; frutto, questo, della strategia assunta dalla Bcc alla fine del 2008. Con la crisi, infatti, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate non ha fatto mancare il proprio apporto all'economia del territorio, anzi. In particolare nello scorso esercizio, è stato mantenuto l'equilibrio della composizione dell'attivo nonostante le condizioni esterne tendano ad allungare al medio lungo termine i finanziamenti. Minima contrazione, invece, per quelli a breve termine, ossia quelli collegati alla gestione del circolante delle aziende; una prova, questa, della diversa condizione dell'economia reale sul territorio di competenza.
Impieghi in crescita, quindi, ma sempre monitorati con estrema attenzione, come testimonia la crescita delle garanzie a tutela del rischio, pari al 64,5% dei finanziamenti erogati. La voce aumenta rispetto al 2009, e qui la crisi e le difficoltà che incontrano le aziende si fanno sentire: sofferenze lorde +18,8%. Mentre la stabilità degli incagli, dimostra la bontà del lavoro di monitoraggio del credito svolto sia in fase di erogazione sia di gestione dello stesso. Cresce dello 0,28% rispetto al 31 dicembre 2009, il patrimonio di vigilanza, che ora si assesta a 107 milioni 767mila euro. La voce rientra nel campo dei requisiti prudenziali di vigilanza, dato appunto dal rapporto fra patrimonio di vigilanza e attività i rischio ponderate, che vale per il 2010 il 15,70%.
Passando ai risultati economici dell'ultimo esercizio buone notizie arrivano dal margine d'interesse: la diminuzione del 4,59% è dato positivo se comparato con il - 31%registrato a fine 2009. E questo in presenza di un Euribor ai minimi storici ad aprile 2010 e sostanzialmente stabile al basso sino a giugno, per risalire con estrema lentezza nella seconda parte dell'anno. Un segno, questo progresso, di un lavoro efficace svolto sull'unica leva manovrabile, il controllo degli interessi passivi, a fronte della pesante incidenza dell'Euribor sugli attivi. Altro dato positivo la diminuzione del 4,7% del margine di intermediazione, in miglioramento rispetto al 2009. Da sottolineare, in particolare, la performance delle commissioni nette: ha quindi funzionato la scelta di puntare sul comparto della vendita dei servizi collegati ai prodotti di finanziamento e di investimento.
E c'è anche un dato storico nel bilancio 2010 della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate: per la prima volta le spese amministrative sono in diminuzione. «Nella storia ultracentenaria dell'istituto non era mai accaduto che le spese amministrative diminuissero -riprende Barni-; questo è avvenuto per la componente "altre spese amministrative", in ribasso del 7,15%. È' il frutto della complessiva opera di razionalizzazione in corso nella banca, perché proprio questa è la direzione di marcia che la Bcc ha imboccato: il cambiamento in chiave aziendale». La componente delle spese per il personale è invece cresciuta del 2,45%, fatto, questo, da ricondurre, nella quasi totalità dei casi, agli adeguamenti contrattuali. «Ormai, e sempre più in futuro vista la complessità dei problemi che affrontiamo, -conclude Barni- per produrre un risultato è necessaria una visione strategica. E per questo sempre più noi, banca locale, siamo chiamati a essere azienda. Anche questa consapevolezza fa il bilancio di una Bcc, che vuole crescere».
News
30/05/2011
Unanimità: i soci approvano bilancio e adeguamenti allo statuto