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31/05/2013
Ecco la via della Bcc per lo sviluppo

È stato Roberto Scazzosi l'ospite della serata del 30 maggio sul tema "Cooperazione e credito, un binomio possibile" organizzato dal Rotary Club Busto-Gallarate-Legnano "Castellanza". Scazzosi ha portato il caso di della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate come testimonianza di un'economia partecipata, costruita dal territorio per le necessità del territorio partendo dalle origini del movimento cooperativo e arrivando al 1999, anno della fusione tra le Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e in cui la banca fa un salto dimensionale e di qualità: «Da quel momento la Bcc è diventata uno degli attori economici del territorio dell'Altomilanese e del Varesotto, quindi interlocutore delle associazioni di categoria, degli enti locali e del mondo del volontariato -ricorda Scazzosi-; sedersi ai tavoli territoriali ha significato poter "cooperare" con più efficacia. La Bcc, non cala dall'alto i propri progetti e prodotti; prima parla con i soggetti destinatari, poi calibra, di concerto con loro, la soluzione più appropriata secondo una logica sartoriale. Sono nati in questo modo, fra i tanti progetti, gli Univa bond, Merito casa con Ance Varese e il mutuo cooperativo». Essere una banca cooperativa locale significa raccogliere le risorse sul territorio per ripartirle sul territorio. «I concetti di prossimità, di vicinanza, di chilometro zero, che oggi sono diventati di moda, sono da sempre l'abito indossato dalle banche di credito cooperativo» -ha sottolineato Scazzosi. A conclusione dell'intervento il presidente ha ricordato un'iniziativa lanciata nel 2003, nell'ambito del tavolo del Nord ovest, dalla Bcc con le associazioni artigiane di Varese e Altomilanese, "Credito fiducia", per soddisfare più rapidamente la richiesta di credito. «La fiducia che sta alla base di ogni rapporto fra le persone deve essere anche alla base dell'accordo stipulato fra cliente e banca -ha chiosato Scazzosi-. Dare credito è dare fiducia ai progetti di qualcuno, credere e condividere i suoi obiettivi. Ma questa fiducia non può essere tradita, altrimenti vengono meno i rapporti, si perdono risorse e non si fa sistema. La capacità di uscire da questa difficile fase, dunque, non può che fondarsi sulla fiducia. Ci si salva, ci si sviluppa, si cresce soltanto insieme, in una logica di reciprocità, quindi di mutualismo».